Consulenza Filosofica e Libroterapia
Kintsugi
Filosofia Orientale
“La vita è un processo in continuo fluire, e in qualche punto del percorso possono sorgere cose spiacevoli: lasceranno una cicatrice, ma poi la vita continuerà a scorrere come l'acqua, che fermandosi ristagnerebbe. Vai avanti con coraggio, amico mio, perché quelle esperienze ci insegnano qualcosa: continua a suonare, perché la vita a volte è bella e altre volte non lo è.” Bruce Lee
Il Kintsugi è una filosofia orientale, un'antica pratica e tecnica giapponese che consiste nel riparare oggetti in ceramica, tazze per la cerimonia del tè, utilizzando l'oro per saldare insieme i frammenti. La riparazione viene effettuata riattaccando i cocci con una resina naturale, colmando le crepe con polvere d’oro.
L’oggetto ricomposto, con le sue crepe in evidenza, acquista più valore per la sua storia e la sua unicità, portando alla luce un forte valore simbolico. Rappresenta la metafora delle fratture, delle crisi e dei cambiamenti che la persona può trovarsi ad affrontare durante il corso della propria vita.
Questa tecnica mostra come da una ferita, dall’imperfezione, possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica, di come sia possibile ridare vita a ciò che è stato danneggiato, creando una nuova forma da cui nasce una storia ancora più preziosa. Ogni pezzo riparato diventa unico grazie alla casualità con cui la ceramica può rompersi e per le irregolari decorazioni che si formano con il metallo. La particolarità di questa tecnica risiede nel fatto che l’oggetto non viene riparato nascondendo le crepe, al contrario queste vengono sottolineate attraverso l’utilizzo dell’oro.
La cultura orientale differisce molto da quella occidentale, sotto diversi aspetti. In Occidente c’è la tendenza a gettare via gli oggetti quando si rompono oppure si cerca di ripararli senza lasciare tracce visibili del danno.
Per gli occidentali la rottura, le difficoltà e le cicatrici spesso hanno un significato negativo, legato al dolore, alla vergogna, al senso di colpa e al fallimento, senza tenere in considerazione il fatto che i momenti di difficoltà e di dolore possono far scoprire nuove risorse e offrire nuove opportunità di arricchimento e cambiamento.
“Porto con me i segni e le cicatrici dei combattimenti: sono le testimonianze di ciò che ho vissuto, e le ricompense per quello che ho conquistato.” Coelho
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